Vol I Bari 1920-Bologna 1924
Non ho mai parlato in modo particolare di noi sorelle, voglio farlo ora per qualche minuto.
Teresa era la maggiore di noi tre, ed aveva alla nostra partenza da Bari, dieci anni; io otto e Marcella, la piccolina di casa, sei anni.
Teresa era, senza dubbio, la più bella e intelligente di noi; volitiva, estrosa, precoce in tutto. Aveva dei lunghi, bellissimi capelli castani, scuri, fini e morbidi come seta, tutti arricciolati naturalmente a boccoli, che le incorniciavano il visetto incantevole; gli occhi erano grandi, a mandorla, da cerbiatta, dolcissimi; la piccola bocca sembrava un bocciolo di rosa e quando sorrideva, tutta la fisionomia risplendeva. Era anche abbastanza alta e ben proporzionata. Aveva fatto l'anno prima la Comunione, ed ancora la ricordo, nel suo vestitino bianco di organza, così vaporoso con i suoi piccoli voullant arricciati, corto e grazioso, anche le manichette erano corte (allora non usavano abiti lunghi per questa cerimonia); con i suoi lunghi capelli bruni sulle spalle, sotto il velo bianco, era proprio deliziosa.
Noi l'ammiravamo sinceramente, e le volevamo un gran bene, un bene, direi, rispettoso, perchè la sentivamo tanto più grande e più matura di noi, superiore in tutto, e per questo la nostra fiducia in lei era completa e profonda; eravamo e ci sentivamo delle bambine sane e tranquille, ma lei, Teresa, era proprio la stella della casa, e nel nostro timido affetto, eravamo fiere e prese di lei.
Fisicamente ci differenziavamo molto fra di noi: io, la secondogenita, avevo una fisionamia molto seria, il visetto tondo, gli occhi nerissimi, piccoli e brillanti, e un'espressione candida e ingenua, ma non dolce. Non davo alcuna importanza ai vestiti, volevo soltanto che fossere comodi e semplici.
Marcella era molto diversa da me e anche da Teresa; più che seria direi che la sua fisionomia infantile fosse piuttosto languida, sognante, mentre era intelligentissima e ben sveglia; però era spesso scontenta, aveva sempre qualcosa che non andava bene, rideva pochissimo, sempre attaccata alle gonne della mamma, paurosa e sensibilissima; il suo animo era però dolce e buono, giuocava molto volentieri con me e con tutti, purchè in modo tranquillo e ragionevole, cosa che a volte suscitava in me una reazione contraria ed allora... erano guai! Molto graziosa adorava i bei vestitini, e ci teneva parecchio ad averli, cosa che qualche volta mi meravigliava, per il fatto che non davo importanza a queste cose.
A scuola andavamo piuttosto bene tutte e tre, e devo dire che su questo punto non abbiamo mai dato pensiero ai nostri genitori, nè, crescendo, abbiamo modificato notevolmente i nostri caratteri, nè i nostri gusti; quello che è stato bellissimo è stata la meravigliosa reciprocità del nostro affetto, il vivere con grande naturalezza quella fusione di sentimenti e di pensiero che ci univa, per cui non avevamo mai segreti l'una per l'altra, nè ombre, nè gelosie; la più completa fiducia e confidenza scambievole esisteva fra noi, pure nel rispetto totale delle nostre personalità.
memorie di vecchi tempi - anteprima
Questo scritto e' un po' breve e mi piacerebbe sapere qualche cosa di piu'dell'infanzia della mamma.Ti saluto Pio
RispondiElimina@Pio
RispondiEliminaE' la trascrizione integrale di questo capitoletto, forse nel corso delle memorie ci sono altri passaggi che riguardano Anna, Teresa e Marcella (ora non ricordo).Comunque io proseguo seguendo il testo cronologicamente.
Ok Mario sono proprio curioso! Ciao ,Pio
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