Di mio padre ho già parlato a lungo, precedentemente, in queste mie note, quindi ho ancora poco da aggiungere.
Anche se non alto, fisicamente era bello e aitante, la divisa da ufficiale dell'esercito gli stava d'incanto; conservò a lungo una figura elegante e marziale, ma la sua attrazione maggiore era concentrata nel viso, fresco, chiaro e giovanile, con grandi occhi nocciola dall'espressione dolce e penetrante, la sua bocca era piccola e ben disegnata, il sorriso aperto e direi, un pò fanciullesco, disarmante.
Egli incantava tutti, dai suoi soldati alle signore amiche della mamma, pochè istintivamente era portato alla simpatia universale della gente e del mondo; aveva vivissimo il senso della bellezza e della grazia, maniere gentili con tutti, anche con gli umili, e l'amore del prossimo lo circondò sempre, fino ai suoi ultimi giorni.
Con la sua pazienza, con la sua dolce arguzia egli rese felice la nostra fanciullezza; in seguito con i suoi consigli e con il suo entusiasmo per la vita ci incoraggiò nelle ore difficili, condividendo ogni nostra pena, godendo intensamente di ogni nostro successo ed essendo per noi, in ogni occasione, una sicura guida morale.
Fra noi figliole, Marcella fu sempre la sua prediletta, forse perchè la più piccola, forse perchè la più cagionevole in salute; egli soffriva nel vederla piangere, e quando questo accadeva, piuttosto spesso in verità, egli cercava in ogni modo di distrarla, con favolette, giochetti allegri o, addirittura prendendola in braccio, quando era proprio piccina, e Marcella ricambiava con grande tenerezza questa sua predilezione, che è stata sempre fortemente sentita durante gli anni.
Con Teresa e con me, le più grandi, aveva invece un grande rapporto di fiducia e, direi, di serietà, e noi, nel nostro cuore eravamo fiere e interamente appagate.
Da buon napoletano era anche un buongustaio, amava i piatti caratteristici della sua terra, e spesso si divertiva, potendo, ad insegnare a mamma qualche specialità appresa a sua volta dalla nonna o dalle sorelle maggiori, con qualche piccolo segreto... culinario che faceva risaltare maggiormente la bontà della vivanda!
Attivo, allegro, ottimista, aveva tuttavia un carattere fermo, e con l'esempio e con le parole seppe ispirarci i più alti sentimenti di equità, di altruismo e di coraggio morale che tanto ci hanno sorretto poi nella vita quotidiana.
E, soprattutto, e di questo lo ringrazierò sempre, egli aprì alla nostra sensibilità ed alla nostra immaginazione il mondo della musica i tutte le sue forme, dall'opera, delle quali, finchè fummo bambine, usava, un pò per giuoco ed un pò per farceli conoscere, canterellare i motivi più semplici e melodiosi, e, nello stesso tempo narrandoci la storia delle varie opere, oppure suonando sul suo flauto pezzi più o meno virtuosi, e non stancandosi mai, con l'esempio, e con il suo personale interessamento, di inculcarci l'amore per la musica come profonda elevazione dell'animo.
Bella questa figura di padre, anche se la preferenza verso un figlio non va mai bene, nemmeno se è più piccolo e malaticcio. Comunque un bel pezzo d'uomo, mi sa che oggi è una rarità! Ciao, Arianna
RispondiElimina