Pur essendo nato e vissuto a Casale Monferrato, ai piedi delle colline, sono stato anche un assiduo frequentatore, da giovane, della pianura. Infatti da Casale si può raggiungere facilmente la piana del Po, il vercellese e, altrettanto facilmente la Lomellina. Qui a soli 3, 4 chilometri è già Lombardia.
Se posso dire che solo nella maturità ho veramente apprezzato il meraviglioso "sapore"della collina, la pianura e la Lomellina in particolare si sono insediate fin da subito, nell'infanzia, nel mio animo.
Ancora oggi provo una grande emozione tornarci, ricordando le corse in bicicletta sulle strade sterrate ai limiti dei campi, nel caldo torrido di giugno, oppure lungo i sentieri d'acqua primaverili, quando si allagano le risaie.
E' un pò triste oggi vedere grandi complessi cascinali abbandonati e fatiscienti, testimonianza della antica fatica dell'uomo e soprattutto delle donne nei campi di riso.
Ma tutto conserva il fascino originale, la vista si perde verso orizzonti verdi, ai confini del cielo, che si riflette, contaminato dal colore della terra umida, nellle acque del torrente Agogna, nelle rogge e nei campi allagati. Torno quindi spesso e volentieri a cercar di cogliere l'intima essenza di questa terra d'acqua.
Se posso dire che solo nella maturità ho veramente apprezzato il meraviglioso "sapore"della collina, la pianura e la Lomellina in particolare si sono insediate fin da subito, nell'infanzia, nel mio animo.
Ancora oggi provo una grande emozione tornarci, ricordando le corse in bicicletta sulle strade sterrate ai limiti dei campi, nel caldo torrido di giugno, oppure lungo i sentieri d'acqua primaverili, quando si allagano le risaie.
E' un pò triste oggi vedere grandi complessi cascinali abbandonati e fatiscienti, testimonianza della antica fatica dell'uomo e soprattutto delle donne nei campi di riso.
Ma tutto conserva il fascino originale, la vista si perde verso orizzonti verdi, ai confini del cielo, che si riflette, contaminato dal colore della terra umida, nellle acque del torrente Agogna, nelle rogge e nei campi allagati. Torno quindi spesso e volentieri a cercar di cogliere l'intima essenza di questa terra d'acqua.
acquerello 14, 5 X 7 cm
carta Fabriano Artem 300gr
acquerello 14, 5 X 8 cm
carta Fabriano Artem 300gr
china e acquerello 15 X 10 cm
carta Canson Montval 300gr
china e acquerello 15 X 7 cm
acquerello
18 X 8 cm
carta Fabriano artistico 300 gr
acrilico su cartone
16 X 12 cm
china e acquerello
14 X 10
carta Canson Montval 300 gr
china e acquerello
14 X 10
carta Fabriano artistico 300 gr
Una magnifica serie, anche se preferisco l'acrilico, adoro le tinte "piene"! Buon fine settimana, Arianna
RispondiEliminaquesti paesaggi sono realizzati dal vero o sono a memoria e presi da spunti?
RispondiEliminaSono realizzati sulla base di fotografie mie. Purtroppo questo è un tasto dolente, perchè si dovrebbe copiare dal vero. I colori in foto, anche le migliori, non rendono minimamente le mille sfumature della realtà (che come in molti casi supera anche la fantasia). Le mie "uscite" sono state poche e faticosissime. E poi c'è il problema della luce che cambia continuamente. Ma possiamo noi far come Monet, che si portava appresso una serie di tele per ogni ora del giorno, oppure tornava tutti i giorni sullo stesso luogo alla stessa ora?
EliminaTi ringrazio molto della visita, ciao Letizia
Ciao Mario, dopo aver letto la bellissima presentazione ho la sensazione che questa serie di lavori sia stata dipinta con il cuore. Davvero tutti belli anche se la mia preferanza va ai primi due che trovo splendidi.
RispondiEliminaPersonalmente non do molto peso se sono stati dipinti in "plein air" o da una foto, anzi se devo essere sincero credo che la macchina fotografica catturi la magia del momento (che cambia continuamente) meglio dell'occhio umano. Forse se Monet avesse avuto a disposizione una digitale si sarebbe risparmiato delle levatacce!
Non ti smentisci Mario...tutte poetiche le tue cartoline acquerellate...ciaooooo
RispondiEliminaCiao Carla, è proprio questo blog di Mario il blog che ho visitato dopo averlo visto nell'elenco dei blog da te visitati
Eliminastupendo..sono felice di portare anche "silenziosamente" pubblicità agli acquerelli di Mario.
EliminaGrazie a tutti per i vostri commenti! Quanto a Monet, penso proprio che l'avrebbe usata la macchina fotografica, sicuramente l'ha usata Degas.
RispondiEliminaE io ti ringrazio di cuore, Carla!
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