Ho iniziato subito con l'acquarello, che rimane la mia tecnica preferita, o meglio, è la tecnica che riesco a gestire in ogni situazione, è versatile e di facile trasporto. Ma i miei Maestri mi dicono sempre che una tecnica aiuta l'altra e che bisognerebbe sperimentare tutte le tecniche. E allora l'ho fatto, molto timidamente, escludendo l'olio che non riuscirei a gestire a casa. In questi quasi quattro anni di lavoro a tempo pieno ho dunque sperimentato anche la tempera e il pastello. Ho già postato qui alcune tempere, e su questa tecnica tornerò presto perchè la trovo molto interessante ed efficace.
Ma ora vorrei parlare del pastello. Questa è una tecnica che ho sperimentato in alcune nature morte e qualche paesaggio. Senza dubbio è molto suggestiva, i colori sono brillanti, è relativamente facile ricavare forti contrasti di luce, anche per sovrapposizione di colori. Però richiede una grande maestria nella fusione dei colori e occorre mano leggerissima per evitare che il sudore complichi il procedimento e il prodotto deperisca velocemente sotto i nostri occhi. In più è un lavoro "sporco", si usano le mani per disegnare, ombreggiare, spalmare, fondere le diverse parti della composizione. Si usano fogli a superficie ruvida e molto ruvida, in genere di tonalità molto scura. Ne esistono in commercio alcune varietà molto costose che sono come carta vetro finissima. Per cui lavorarci sopra si prova un fastidioso "effetto lavagna". Insomma, la tecnica è bellissima, gli effetti straordinari, ma per me è abbastanza fastidiosa.
Ecco allora alcuni esempi, realizzati sotto l'occhio vigile e, a volte, la mano del Maestro.
Ciao Mario, il pastello é affadcinante, non ho capito se usi i pastelli secchi o se usi la cera, io ho usato molto i pastelli secchi (gli schminke secondo me danno i migliori risultati) dicevo ho lavorato molto a pastello e devo dire che é stata un ottima scuola per me
RispondiEliminacontinua giá quello che hai fatto é bello, poi vedrai che il pastello é proprio un colore malleabile e molto corposo, importante é anche il fissisativo che ti puoi fare tu con la pece greca, il dammar per intenderci, chiedi al tuo maestro cosa ti consiglia
sono curiosa di vedere i tuoi prossimi lavori
un bacione
ops volevo scrivere affascinante, ma so che hai capito lo stesso.. :-)
RispondiEliminaCiao Laura!! Sì è proprio d'effetto il pastello. Io sono ancora un pò diffidente per i motivi descritti, ma il risultato è sorprendente. E' una tecnica, come dici tu, molto pastosa. Io usavo i W & N, ma ora questa casa non li produce più. Schminke fa dei colori meravigliosi, anche gli acquarelli sono i primi in assoluto, però purtroppo a Milano sono introvabili!
RispondiEliminaun abbraccio
Ah, io uso pastelli secchi, sono come dei gessetti morbidi (molto friabili).
RispondiElimina:-) infatti mi riferivo ai pastelli secchi (l'unico inconveniente é che impiastrano verametne tanto...), per i fissativo casalingo chiedi al mestro, ne vale la pena
RispondiEliminaciao bacione!
Ciao Mario, non saprei sceglierne uno...sono tutti quanti molto suggestivi e particolarmente affascinanti. Sei un grande! Ti abbraccio e passa quando vuoi...io ti accoglierò a braccia aperte. Graziella
RispondiEliminaDavvero belli, il mio preferito è l'ultimo! Anche a me piacerebbe provare, ma se penso a tutta la polvere che fanno...ciao, Arianna!
RispondiEliminaGraziella, grazie, vengo sempre sul tuo blog con piacere! Quanto alla grandezza...sono grandi i miei maestri!
RispondiEliminaEh Arianna, hai ragione, fanno una gran polvere, penso che potrò solo in studio, se no a casa sarei inseguito da un aspirapolvere, usata però come un bastone!
Davvero, guardando i tuoi lavori non si può che rimanere incantati! Durante il mio corso di restauto (solo un anno, purtroppo) ho imparato ad usare l'olio e l'acquarello, ho affinato un po' la mano nel disegno, ma mi rendo conto che questo mondo è vastissimo, ci sarebbe tanto da imparare, tecniche, esercizi, sei fortunato ad avere il tempo di farlo, e fai bene, perchè il talento, se uno ha la fortuna di averlo, non va sprecato...
RispondiEliminaSe fossi meno lontana verrei a prendere qualche lezione da te
:-)
Mario, complimenti per questi bellissimi lavori a pastello. La terza natura morta, con i suoi toni blu la trovo incantevole.
RispondiEliminaE' davvero invidiabile la tua ecletticità nell'arte del dipingere, un vero maestro. Ciao!
Laura, ma tu hai il dono e il talento della scrittura e della cultura, e scusa se è poco!!Certo vorremmo avere più tempo per noi, io sono un privilegiato, a parte l'età, per aver potuto voltar pagina, lasciare il lavoro, che pure svolgevo con passione, e dedicarmi, senza alcun rimpianto, ai miei sogni riposti nel cassetto da una vita. Un sogno è però rimasto ancoralì, un bel corso di restauro!
RispondiEliminaE se tu fossi vicina ti consiglierei piuttosto un buon maestro, il mio.
un abbraccio
Ciao Tito, ti ringrazio molto!ma molti di questi risultati li devo alla scuola che frequento assiduamente. Però, devo dire che comincio anche a lavorare con soddisfazione a casa.Da qui ad essere un maestro però quant'acqua deve scorrere sotto i ponti!!
Sono bellissimi i tuoi pastelli, Mario! Anch'io ho sperimentato un poco con il pastello un paio d'anni fa, ma abituata alla "pulizia" dell'acquerello, provo un po' le tue stesse difficoltà: la polvere, l'"effetto lavagna", e in più provo dei fastidiosi effetti alla pelle delle mani e alle vie respiratorie... per cui ho desistito, almeno per il momento. Eppure sono incantata dalle opere dei pastellisti, alcuni dei miei artisti preferiti sono pastellisti... ad esempio Elisabeth Mowry, di cui ho parlato anche nel mio blog, e Barbara Benedetti Newton, per dirne solo due. I tuoi pastelli sono veramente belli, in particolare mi piace il paesaggio veneziano, così mosso e vivace! Devi assolutamente continuare (aspirapolvere permettendo) ;)!
RispondiEliminaE' proprio così, Cristina. In casa è impossibile, forse riprenderò a far qualcosa in studio. Anche perchè il pastello richiede una dotazione di colori vramente ampia, che io non ho, e si consumano a una velocità supersonica. Credo che un pastellista debba avere una dotazione di almeno un centinaio di pastelli, con relativi costi.
RispondiEliminaAdesso però vado a vedere i pastellisti che hai nominato,
Mi piacciono molto Mario questi tuoi pastelli.
RispondiEliminaConcordo con Tito...il terzo lo trovo raffinatissimo, ma gli altri non sono da meno.
Concordo pienamente con ciò che hai scritto...bisognerebbe sperimentare tutte le tecniche, perchè anche secondo me una tecnica aiuta l'altra.
Continua, ne resterai ancora più soddisfatto. Ciaoooo
Mario, all these works are fantastic.
RispondiEliminaMario, questi lavori sono bellissimi! Anch'io sono attratta da altre tecniche oltre all'acquerello, sebbene sappia di avere ancora tantissimo da imparare in questo, infatti da un po' di mesi sto imparando la tempera e, se dovessi pensare a un'altra tecnica da apprendere sceglierei i pastelli piuttosto che il più ammirato e popolare olio. Questi tuoi lavori mi dimostrano che con i pastelli si possono ottenere effetti di luce e di colore fantastici! Mi piacciono tutti, ma il mio preferito è il terzo, forse per quel bellissimo blu che hai scelto per dipingere le ombre.
RispondiEliminaCiao Mario,
RispondiEliminaTutti e quatro sono bellissimi. Anch'io ho provato il pastello un po' di tempo fa ma definitivamente preferisco l'acquarello. Forse tecnica mista sarebbe un esprimento interessante per me :)
Ciao Carla, e lo so che tu sei d'accordo, sei una pittrice vera!
RispondiEliminaThank you, Asit!!
Dai Lucia, prova anche tu! io intanto mi sto documentando, pastelli soft o hard o medium? e la carta?
Yasemin, non per caso il mio blog è dedicato all'acquarello!!
Bellissimi questi pastelli Mario!!E' una tecnica che io non ho mai provato la trovo molto interessante e di effetto.Complimenti Pio
RispondiEliminaDovresti provarla Pio, è molto "pastosa", Io la considero una valida alternativa all'olio. Però, anche se non hai a che fare con solventi, è molto "polverosa" e quindi non posso gestirla a casa.
RispondiEliminaCiao Mario, i tuoi pastelli sono belli. Io non mi ci trovo a mio agio per gli stessi tuoi motivi e perchè la loro polverosità mi da l'idea di lavorare con qualcosa di evanescente poco controllabile (so che non è così...) ma ci sono veramente tantissimi esempi di pastelli stupendi sia tra i contemporanei che nel passato e me piacciono molto i ritratti di Edouard Manet...
RispondiEliminaCiao Graziano
Olá! Gostei muito destas tuas criações.
RispondiEliminaFelicidades e continuação de felizes momntos.
Até sempre.
Ciao Mario,
RispondiEliminaMi piace moltissimo!!!
La tecnica che hai fatto é davvero interessante.
Abbraccio
Ciao Graziano, grazie!1 Io non ho ancora deciso se continuare con il pastello. Mi sto ancora documentando. Però l'effetto c'è, e anche tanta curiosità, ad esempio per il paesaggio
RispondiEliminaObrigado Paulo, grazie per la visita al mio blog e per il commento!
RispondiEliminaCiao Paula,
RispondiEliminagrazie! sì è una tecnica molto interessante, vorrei applicarla al paesaggio. Vedremo se riuscirò
un caro saluto
Ho appena scoperto il tuo blog attraverso il commento che hai scritto a Tom Schaller. Mi piacciono molto questi pastelli per il suo detaglio ma, come la mia tecnica è l'acquerello, mi sono fissato di più nelle tue, che mi piacciono anche molto. Complimenti. (By the way, la canzone che suona nel tuo blog sul pianoforte, prima da 'Rapsody in blue', è una che si chiama 'Vedrai, Vedrai' che cantava la Mina nelli anni 70?)
RispondiEliminaCiao Albert,
RispondiEliminati ringrazio della visita e del commento. "Vedrai Vedrai" è una canzone di Luigi Tenco, un cantante compositore italiano degli anni '60, per me un mito! Poi la canzone è stata interpretata da Mina.