La questione del realismo si identifica con questo: è necessaria una realtà apparente. E' il realismo letterale che è stupido. I ritratti di Holbein sembrano la realtà stessa, e sono sublimi. Così la mano dell'Uomo con il berretto di Raffaello. Ma è il sentimento del pittore che imprime questo sigillo. Lo dimostra il confronto tra questi dipinti ingenui, ma pieni di ideali, con la maggior parte delle figure di David, che li imitano come possono, abbellendoli, e raggiungono solo raramente l'ideale.
E' troppo azzardato dire che l'ideale è ciò che perviene all'idea, imitandola o no? le forme dell'Antiope di Michelangelo, e tante altre opere sublimi che non sono imitazioni letterali, fanno sognare. E nei maestri primitivi che abbiamo citato, l'imitazione, invece di danneggiare l'effetto prodotto sull'immaginazione, senza alcun dubbio lo potenzia. Cos'è mai dunque ciò che giunge fino all'anima, senza cui non può esistere pittore né spettatore? Un non so che, l'ispirazione misteriosa che all'anima dà tutto, e che dell'anima trova le vie segrete.
da Eugene Delacroix: "Scritti sull'Arte" (SE piccola enciclopedia a cura di Elena Pontiggia)
foto : E. Delacroix Studio per la Morte di Sardanapalo 1827
Pastello, mina di piombo, sanguigna su carta
40 X 27 cm
Parigi Museo del Louvre
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