Dopo alcune uscite con grandi fogli "tirati" a telaio, cavalletto, sedia, colori in tubetto e pennelli, come già detto, ho pensato molto più pratico andar in giro con il minimo necessario, e, dopo l'affascinante "scoperta" dei Moleskine, con un piccolissimo albumino in carta d'acquarello.
Poichè Angelo mi chiede di illustrare, anche con qualche foto, i miei "arnesi da viaggio", provvedo molto volentieri, rispondendo alla sua richiesta, ma anche con quel po' di esibizionismo, senza il quale peraltro difficilmente curerei questo blog. E, infine, perché no?, sperando anche che sia utile a qualcuno.
I fogli
Sugli albumini non mi dilungo, avendo già parlato di questo, con foto e riferimenti al sito di "moleskine". Va da sé che è sufficiente ritagliare qualche foglio di carta di acquarello e raccoglie i foglietti con un comune ferma fogli a pinza, per creare dignitosissimi piccoli album. Da notare che per mantenere complanari i due foglietti del moleskine uso una mollettina , come si vede nelle foto che seguono.
I colori e i pennelli
Io in genere lavoro con i colori in tubetto, però per queste uscite mi sono procurato un astuccio per godet in metallo inserendovi i miei colori principali (in tutto 16 pigmenti, ma possono essere anche meno). Lavorare con i godet, anche se molto pratico, per me è un po' più difficile perché è più complicato "dosare" in modo appropriato le mescolanze.
Ho avuto difficoltà a trovare una scatola vuota, pertanto ho dovuto ricorrere a un meraviglioso negozio on line inglese, molto efficiente, eccolo: www.heatoncooper.co.uk (ve lo raccomando).
Uso due pennellini, uno in pelo di scoiattolo (il più usato), detto anche "bombasino", l'altro è un piccolo pennelino in martora.
Ovviamente gomma e matita e temperino, e poi un piccolo piano di appoggio in cartone, che tengo sulle ginocchia.
Attenzione! l'uso del temperino e non di un taglierino (assolutamente preferibile per fare la punta alla matita) è dovuto a motivi "ecologici". In questo modo è più facile raccogliere i residui senza disperderli per terra!
Per quanto riguarda l'acqua, riempio una bottigliata in plastica da mezzo litro (più che sufficiente) e utilizzo un'altra metà bottiglia come contenitore. Qualche fazzolettino di carta in luogo dei tradizionali stracci di stoffa.
Le squadrette
Per me è risultato fondamentale avere a disposizione due squadrette di cartone che, incrociate tra loro, formano una specie di "mirino" o "cornice" dell'inquadratura. Quando lavori all'aperto, infatti, non hai a disposizione i "confini"del dipinto, alla stregua di una foto, allora è molto utile costruirli ad hoc. Anche i "Grandi" usavano strumenti di questo tipo, Van Gogh , ad esempio, girava con due cavalletti, uno per la tela, l'altro per appoggiarvi un telaio di legno rettangolare con fili tesi formanti una sorta di quadrettatura.
Ecco le mie squadrette, sovrapposte e separate.
Regola importante è quella di incrociarle in modo che la diagonale del rettangolo risultante dall'incrocio abbia la stessa inclinazione di quella del foglio o del rettangolo in cui è inserito il dipinto. Ho sovrapposto la squadretta al foglio del moleskine, per esprimere meglio il concetto.
Per tener ferme le squadrette una volta incrociate ho pensato di applicarvi del velcron (si scrive così?)
Album, pennelli, colori, matita, gomma e temperino sono inclusi in una scatoletta di legno. Nel coperchio della scatola ho inserito una mezza piastrella di ceramica, perché è una superficie sicuramente più appropriata per mescolare i colori.
Uso infine un piccolissimo sacchetto a spalle da passeggiata e un leggerissimo seggiolino pieghevole (5 euro).
Ora che andiamo verso l'autunno e l'inverno non so quante volte riuscirò a uscire. Ma vorrei attrezzarmi anche per la stagione fredda. sto pensando a dei guanti di lana con le dita fuori e un cappellaccio copriorecchie.
Qualcuno dirà che sono piccole "manie" da principiante... forse sì, ma se non ci fosse un po' di cura maniacale per questo oggetti, avrei sicuramente meno "gusto" nel scarabocchiare e acquerellare.
Cari saluti a tutti
Beh bello Mario,
RispondiEliminatutti gli artisti poi hanno manie e superstizioni
Bravo!
Sperando che nei prossimi giorni possa avere il mio pc incomincio ad usare quello di Marco per riprendere i rapporti con gli amici dei blog.Interessante la descrizione della tua attrezzatura per dipingere fuori!
RispondiEliminaIo dipingevo all'aperto tanti anni fa e sono diventato sedentario complimenti per la tua costanza saluti Pio
Eh sì Laura qualche mania, com moderazione, non fa male, grazie!
RispondiEliminaOlà Pio ben tornato, ma tu come facevi a dare "confini" ai paesaggi?
grande Mario!
RispondiEliminaLa cosa della piastrella incollata alla schatola te la frego...Sto giusto ragionando sulla possibilità di trasformare una schatoletta di sygari in un ministudio da portare seNpre nello zaino...Con la piastrella incollata non ci sarebbe nemmeno bisogno delle pasticche, basterebbe spremere una Cuantità suffuciente di cholore...
Appena coNpleto l'opera pubblico sul blogghinen!
Certo Angelo, si potrebbe anche far tagliare una piastrellina in modo che alloggi nel portacolori metallico (in luogo dei godet). Così puoi usare i colori in tubo. Una cosa del genere l'ho realizzata però utilizzando un contenitore da 36 godet.
RispondiEliminaCiao Mario!
RispondiEliminaHo aggiornato il blogghino con un'idea di kit da viaggio interessante...