lunedì 24 settembre 2012

Vendicari


Vendìcari (Sicilia), una riserva sul mare stupenda, situata tra Noto marina e Pachino. Una delle più grandi e interessanti riserve d'Europa, in un ambiente umido di grandissimo valore naturalistico. E inoltre la presenza di siti archeologici, dell'antica tonnara e il mare, meraviglioso.
Eppure anche qui si deve prendere atto di una delle  mille contraddizioni del nostro bellissimo Paese: a Vendicari non è richiesto alcun biglietto di ingresso, si entra in riserva gratuitamente, però il parcheggio, gestito da privati, costa 3,50 €. Nei mesi di maggior afflusso si contano 1500 presenze al giorno. Se solo si pagasse 1 € a testa la riserva potrebbe avere risorse per  45000 € al mese! Quanto ai profitti privati, fate voi i conti.





acquerello
24 X 16 cm

venerdì 7 settembre 2012

Luoghi di magia





                                                                                                                       Mantova
                                                                                                                    acquerello
                                                                                                                    38 X 23 cm
                                                                                                                  (14,9 X 9 inch)





                                                                                                           Mont Saint Michel
                                                                                                                  acquerello
                                                                                                                  43 X 15 cm
                                                                                                             (16,9 X 5,9 inch)

giovedì 6 settembre 2012

Seppia



I primi acquerelli del '700/'800 erano monocromatici, soprattutto per la scarsa disponibilità di colori. Nelle scuole di disegno poi il monocromatismo era un esercizio diffuso, prima di passare ad una vera e propria tavolozza di colori Ciò era motivato dalla necessità per l'allievo di "comprendere" le varie gradazioni di tono nei paesaggi. Non escludo poi alcuni acquerelli monocromatici siano frutto di un viraggio dei colori originali, per qualità dei colori ed effetti della luce nel tempo.




23 X 15 cm

martedì 4 settembre 2012

Watercolor/bodycolor


Ho cominciato a sperimentare il "bodycolor", per la verità molto cautamente. Il bianco è presente solo per qualche traccia allo stato puro e per schiarire alcune parti in giallo cadmio.




  23 X 15 cm




43 X 28 cm

domenica 2 settembre 2012

A proposito di uso del bianco

prova di acquerello con velatura di bianco titanio

Come è noto per l'acquarellista è quasi una bestemmia usare il bianco. Il buon acquerellista usa solo il bianco del foglio per le alte luci e la sua abilità sta proprio nel non far capire all'osservatore che il bianco smagliante che vede e che qualifica l'acquerello è  il bianco della carta . Da qui un requisito fondamentale per poter essere iscritto all'Associazione Italiana Acquerellisti (di cui non faccio parte) è proprio questa abilità.

In realtà non ho mai capito perché. Ho meglio l'ho capito ma non trovo ragioni storiche a questa prassi.
Il perché si fonda sul concetto che l'acquarello è soprattutto "trasparenza" e quindi l'uso del bianco opaco introdurrebbe un elemento di disarmonia o di incoerenza nell'insieme di trasparenze e luminosità proprie dell'acquerello.

Ma se si approfondisce l'argomento osservando le opere dei grandi acquerellisti del passato o leggendo i manuali d'epoca, si rimane abbastanza sconcertati.
I grandi acquerellisti inglesi ad esempio, a cominciare da Turner o da Cox, fanno un uso sistematico della biacca per connotare le alte luci dei dipinti. A dir il vero c'è chi sostiene non siano veri acquerellisti, con la paradossale conseguenza, però, che nessun acquerellista inglese dell'ottocento può considerarsi tale. 

Ovviamente non solo io non sono di questa opinione.

E allora? Beh, c'è da dire subito una cosa: in quel tempo la qualità della carta era molto scadente e aveva sempre un fondo giallino che impediva di far risaltare le alte luci. Adesso è tutto chiaro? Nemmeno per sogno!

Per spiegarmi farò una citazione. Nel 1857 fu pubblicato il testo di John Ruskin: "The elements of drawing", molto più di un manuale, un libro bellissimo che vi consiglio di acquistare nella bella edizione dell' Adelphi, con la notevole traduzione di Maria Grazia Bellone. Ruskin è stato uno dei maggiori disegnatori e acquerellisti inglesi, e il principale critico d'arte dell'epoca vittoriana, nonchè grande sostenitore ed esecutore testamentario di Turner.

Ebbene sentite un  po' cosa dice in proposito:

" Usa il bianco di zinco ben macinato per mescolarlo ai colori e renderli più chiari, invece di diluirli molto con l'acqua. Questo ti permetterà di sagomare le masse più pacatamente e di disporre i colori con più facilità; poiché la carta non risulterà troppo umida, potrai continuare a dipingere e a delineare le forme delle nuvole e altre luci passeggere e delicate, che altrimenti si potrebbero ottenere solo in un secondo momento."

"L'aggiunta del bianco ai pigmenti colorati per renderli opachi è l'essenza del disegno a colore corposo, contrapposto a quello con il colore trasparente; in molti forse, ti diranno che questo colore corposo è "illegittimo". Non è invece meno legittimo della pittura ad olio, giacché il modo di trattarli è lo stesso, ma senza lo sporco, l'insalubrità e la scomodità dell'olio, che non asciuga in fretta, non si trasporta bene e non consente gli stessi effetti atmosferici senza fatiche dieci volte superiori. Se poi senti dire che il colore corposo ha un aspetto opaco e come gessoso, e sei probabilmente anche tu dello stesso parere, sta' tuttavia certo che sebbene certi effetti di luminosità e certe trasparenze delle ombre non si possano ottenere senza colori trasparenti, quegli effetti  e quelle trasparenze non sono il più alto fine dell'arte. Dopo tanti anni di studio dei risultati della pittura a fresco e a olio in Italia,  e dell'acquerello corposo e trasparente in Inghilterra, sono ormai del tutto convinto che le cose più alte nell'arte devono essere realizzate con colori opachi".

Non è stupefacente? 
Questi passaggi mi hanno finalmente reso chiaro il termine inglese "body color", termine che compare spessissimo nelle didascalie delle opere degli acquerellisti inglesi. Letteralmente "colore corposo", cioè  ottenuto con l'aggiunta del bianco.
Occorre notare  che questo uso del bianco è diverso da quello finalizzato a ottenere alte luci, dove il pigmento viene usato allo stato puro. In questo caso il bianco è sempre mescolato con altri pigmenti.

Conseguenze sul mio lavoro? Poche. Io ho lavorato sempre  sulle trasparenze e continuerò a farlo. Ma ogni tanto un uso calibrato del bianco non mi spaventerà. Mi piace molto, in particolare,  usare qualche leggera velatura per ammorbidire i toni. Solo una volta l'ho usato per le alte luci,  in questa natura morta su carta giallina. 









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