lunedì 23 febbraio 2009

A proposito di "moderno"




La natura è singolarmente coerente con se stessa. Mi ricordo di aver disegnato in riva al mare di Trouville dei frammenti di rocce, le cui singole parti erano così proporzionate che sulla carta davano l'idea di una scogliera gigantesca. Mancava solo un oggetto per stabilire i rapporti di grandezza. In questo momento scrivo ai piedi di un albero, vicino a un grosso formicaio, formato per metà da piccole irregolarità del terreno, per metà dal paziente lavoro delle formiche: ci sono scarpate, strapiombi che formano piccole gole in cui gli abitanti passano e ripassano con aria indaffarata, come un piccolo popolo di un piccolo paese che l'immaginazione istantaneamente ingrandisce. Quello che mi era sembrato un formicaio mi appare ora, grazie alle minime dimensioni dei suoi abitanti, come un'ampia distesa attraversata da rocce scoscese e ripidi pendii. Un frammento di carbon fossile o di selce, o una pietra qualsiasi, presenta in proporzioni ridotte la forma di rocce gigantesche. Spesso ho anche osservato, disegnando gli alberi, che un singolo ramo è a sua volta un piccolo albero...

Domenica, 16 settembre 1849 nella foresta di Champrosays


 Eugène Delacroix: Scritti sull'Arte

3 commenti:

  1. Mario anche negli schizzi delle "piccole cose" sei bravissimo e "grandissimo". Mi piace molto non solo osservare i tuoi splendidi quandri, ma tantissimo anche "leggerti". Un carissimo ciao!

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