Come è noto per l'acquarellista è quasi una bestemmia usare il bianco. Il buon acquerellista usa solo il bianco del foglio per le alte luci e la sua abilità sta proprio nel non far capire all'osservatore che il bianco smagliante che vede e che qualifica l'acquerello è il bianco della carta . Da qui un requisito fondamentale per poter essere iscritto all'Associazione Italiana Acquerellisti (di cui non faccio parte) è proprio questa abilità.
In realtà non ho mai capito perché. Ho meglio l'ho capito ma non trovo ragioni storiche a questa prassi.
Il perché si fonda sul concetto che l'acquarello è soprattutto "trasparenza" e quindi l'uso del bianco opaco introdurrebbe un elemento di disarmonia o di incoerenza nell'insieme di trasparenze e luminosità proprie dell'acquerello.
Ma se si approfondisce l'argomento osservando le opere dei grandi acquerellisti del passato o leggendo i manuali d'epoca, si rimane abbastanza sconcertati.
I grandi acquerellisti inglesi ad esempio, a cominciare da Turner o da Cox, fanno un uso sistematico della biacca per connotare le alte luci dei dipinti. A dir il vero c'è chi sostiene non siano veri acquerellisti, con la paradossale conseguenza, però, che nessun acquerellista inglese dell'ottocento può considerarsi tale.
Ovviamente non solo io non sono di questa opinione.
E allora? Beh, c'è da dire subito una cosa: in quel tempo la qualità della carta era molto scadente e aveva sempre un fondo giallino che impediva di far risaltare le alte luci. Adesso è tutto chiaro? Nemmeno per sogno!
Per spiegarmi farò una citazione. Nel 1857 fu pubblicato il testo di John Ruskin: "The elements of drawing", molto più di un manuale, un libro bellissimo che vi consiglio di acquistare nella bella edizione dell' Adelphi, con la notevole traduzione di Maria Grazia Bellone. Ruskin è stato uno dei maggiori disegnatori e acquerellisti inglesi, e il principale critico d'arte dell'epoca vittoriana, nonchè grande sostenitore ed esecutore testamentario di Turner.
Ebbene sentite un po' cosa dice in proposito:
" Usa il bianco di zinco ben macinato per mescolarlo ai colori e renderli più chiari, invece di diluirli molto con l'acqua. Questo ti permetterà di sagomare le masse più pacatamente e di disporre i colori con più facilità; poiché la carta non risulterà troppo umida, potrai continuare a dipingere e a delineare le forme delle nuvole e altre luci passeggere e delicate, che altrimenti si potrebbero ottenere solo in un secondo momento."
"L'aggiunta del bianco ai pigmenti colorati per renderli opachi è l'essenza del disegno a colore corposo, contrapposto a quello con il colore trasparente; in molti forse, ti diranno che questo colore corposo è "illegittimo". Non è invece meno legittimo della pittura ad olio, giacché il modo di trattarli è lo stesso, ma senza lo sporco, l'insalubrità e la scomodità dell'olio, che non asciuga in fretta, non si trasporta bene e non consente gli stessi effetti atmosferici senza fatiche dieci volte superiori. Se poi senti dire che il colore corposo ha un aspetto opaco e come gessoso, e sei probabilmente anche tu dello stesso parere, sta' tuttavia certo che sebbene certi effetti di luminosità e certe trasparenze delle ombre non si possano ottenere senza colori trasparenti, quegli effetti e quelle trasparenze non sono il più alto fine dell'arte. Dopo tanti anni di studio dei risultati della pittura a fresco e a olio in Italia, e dell'acquerello corposo e trasparente in Inghilterra, sono ormai del tutto convinto che le cose più alte nell'arte devono essere realizzate con colori opachi".
Non è stupefacente?
Questi passaggi mi hanno finalmente reso chiaro il termine inglese "body color", termine che compare spessissimo nelle didascalie delle opere degli acquerellisti inglesi. Letteralmente "colore corposo", cioè ottenuto con l'aggiunta del bianco.
Occorre notare che questo uso del bianco è diverso da quello finalizzato a ottenere alte luci, dove il pigmento viene usato allo stato puro. In questo caso il bianco è sempre mescolato con altri pigmenti.
Conseguenze sul mio lavoro? Poche. Io ho lavorato sempre sulle trasparenze e continuerò a farlo. Ma ogni tanto un uso calibrato del bianco non mi spaventerà. Mi piace molto, in particolare, usare qualche leggera velatura per ammorbidire i toni. Solo una volta l'ho usato per le alte luci, in questa natura morta su carta giallina.
molto interessante l'argomento! bellissimo il dipinto natura morta... complimenti!!!
RispondiEliminaGrazie Mario per questo post ricco di spunti interessanti, è evidente che anche nella pittura ci sono molti luoghi comuni! Anch'io penso che sia giusto non essere rigidi circa l'utilizzo del bianco nell'acquerello; per quanto mi riguarda cerco di avere un approccio contemporaneo a questa tecnica e per questo amo "contaminarla" con mezzi ed espedienti diversi. Forse nella mia ricerca ho trascurato lo studio e la pratica del "vero" acquerello, che sento ancora di non padroneggiare come vorrei, ma dovendo fare delle scelte dettate anche dal tempo ridotto che posso dedicare alla pittura, ha prevalso la mia urgenza di arrivare a un modo di esprimermi nella pittura che possa sentire veramente mio. Sono ancora sulla strada, ma spero di arrivarci...
RispondiEliminaGrazie Lucia. Direi proprio che sei su un'ottima strada, i tuoi acquerelli, "contaminati" o no, sono stupendi e ricchi di freschezza!
RispondiEliminaMario, complimenti per questo bellissimo post che affronta un argomento sempre molto controverso tra gli acquarellisti. Io penso che sarebbe ora di superare questo "taboo" sull'utilizzo del bianco nell'acquerello. Non solo i grandi acquarellisti inglesi lo utilizzavano, come bene fai notare tu, ma oggi ne fanno uso molti grandi maestri, sia mescolandolo con altri colori per schiarirli e sia per creare le alte luci (ho visto dei video a tal proposito). Credo che in alcuni paesi sia assolutamente normale usare il bianco con l'acquerello. Personalmente penso che la regola base che il bianco deve essere quello della carta resta sempre valida, ma se l'artista ritiene che l'apporto dell'utilizzo del bianco migliori la sua opera deve poterlo fare e non per questo qualcuno deve considerare la sua opera come un "non acquerello". Personalmente ho usato il bianco molte volte e continuerò a farlo tutte le volte che lo riterrò opportuno. Certo, per alcuni questi lavori non saranno "puri" e non potranno partecipare a selezioni o mostre, ma per molti altri saranno accettate per quello che veramente sono, l'espressione di un pittore.
RispondiEliminaIl grande vantaggio che io ho trovato nell'utilizzare il bianco è proprio legato alla libertà di espressione, la quale ritengo sia sempre compromessa quando il pittore DEVE stare attento a riservare il bianco della carta (soprattutto le piccole aree) mentre dipinge, un inutile dispersione di creatività e di energia. Anche l'utilizzo del liquido mascheratore trovo abbia dei grossi limiti, dato che una volta rimosso lascia dei contorni netti che quasi sempre bisogna allegerire, un'operazione più di tecnica che di creatività, che invece dovrebbe essere sempre la vera artefifice di un'opera d'arte.
Per concludere vorrei fare osservare che la Winsor & Newton (forse la più antica e rinomata casa produttrice di colori per acquerello) ha nella sua gamma di colori Extra Fini, due bianchi : il Bianco di China e il Bianco di Titanio (opaco), il che la dice lunga sulla possibilità di usare questo colore con l'acquerello. Ciao!!
Grazie Tito per il tuo prezioso contributo. Giustamente mi fai notare le caratteristiche dei bianchi della W & N. Proprio analizzando le caratteristiche dei pigmenti di questa casa produttrice v' e' la conferma che non esiste una verita' assoluta. I pigmenti W & N sono trasparenti opacho semitrasparenti e semiopachi proprioper tener conto delle diverse esigenze di ieri e di oggi
EliminaMi associo a te, Mario, e a Lucia e Tito sull'utilizzo del bianco nell'acquerello.
RispondiEliminaSempre più mi convinco che tutto ciò che nell'arte si pone come regola fissa e apparentemente immutabile diventa spesso soltanto un freno alla libera espressione creativa.
Capisco sicuramente che sia importante imparare a gestire bene l'acquerello anche nelle alte luci ottenute con il bianco della carta, soprattutto per chi è alle prime armi, perchè altrimenti si rischia di non conoscere appieno le potenzialità dell'acquerello.
Ma una volta che si possiede la tecnica (per quanto questo sia davvero possibile con questo mezzo imprevedibile...) credo che spetti all'artista lavorare per cercare il proprio modo di esprimersi, in un cammino lungo e umile di ricerca, ma senza limitazioni.
Tra gli artisti che ammiro di più ci sono sia acquerellisti "puri" che del "riservare i bianchi" ne fanno un punto d'onore, come anche artisti che utilizzano abitualmente il bianco, sia puro come esaltatore delle alte luci, che in mix con i colori trasparenti per opacizzarli.
E, sinceramente, non credo che gli uni siano meglio degli altri, anzi.
Per quanto mi riguarda, se hai visto bene nella foto del mio post di ieri, in prima fila tra i miei tubetti fanno capolino proprio due bianchi… e sono addirittura due gouache, perché quando uso il bianco lo preferisco opaco e coprente, un vero "body color"!
Bellissima la tua natura morta: senza quelle alte luci con il "famigerato" bianco, sicuramente sarebbe meno intensa…
Un abbraccio!
Anche io penso che sia impprtante acquisire la tecnica dell'acquerello puro, senzala quale forse non sarei in grado di "violare"le regole con risultati accettabili
EliminaGrazie Cristina
Un abbraccio
Caro Mario,leggendo su Turner ho scoperto che per anni ha dipinto su carta grigio azzurrina...come dire che la storia del bianco carta per lui era totalmente ininfluente per la maggior parte dei suoi lavori!Molti pittori che ammiro non disdegnano il rialzo con il bianco e lo spiegano nei videoworkshop.Il più originale di tutti è JC Chaillou che usa la gouache ma poi chiama acquarelli i suoi lavori , perchè la gouache quando è usata in versione trasparente,sopratutto sul bagnato,come fa lui con la sua Linel,è lo stesso tipo di pigmento e di legante,a suo dire!
RispondiEliminaQuello che rende più libero ed espressivo il pittore per me è sempre bene!!!
La tua natura morta è un pezzo da maestro!
CIAO!
Grazie Rita
EliminaAndro' sicuramente a vedere Chaillou
Cerco sempre di osservare molto il lavoro di altri acquetellisti.
Ciao
Complimenti per il tuo blog e per i tuoi lavori.
RispondiEliminaE' da pochissimo che mi sono avvicinato all'acquerello.
Vorrei sapere se quando si prevede l'uso del bianco si intende un bianco tempera, acrilico o il bianco che si trova nella gamma di colori in commercio per acquerelli.
Grazie!
Ciao Luca,
RispondiEliminapenso che ci debba essere la massima liberta'. Io quando uso il bianco, utilizzo sempre l'acquerello.
Argomento interessante, non ci vedo nulla di strano a usare il bianco, ma molti acquarellisti sono convinti che non ci vuole. Comunque io lo uso poco, già dipingo poco con l'acquarello. Ciao, Arianna
RispondiEliminaCiao Mario, un bel dibattito che non fa male a noi che ci misuriamo con le regole ma che amiamo soprattutto esprimerci nella ricerca del bello. Anche questo concetto potrebbe far ripartire il confronto... ma adesso voglio semplicemente farti un caro augurio per il tuo onomastico. Buona notte.
RispondiEliminaGrazie Luigi di cuore!
RispondiEliminaGrazie Luigi di cuore!
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