martedì 24 settembre 2013

Un manuale ottocentesco: 3 - Colori e tavolozze - Il Bianco

Qualche anno fa ho acquistato per pochi euro un vecchio manuale  intitolato "Theory and practice of landscape painting in water-colours" di George Barnard  (professore di disegno a Londra), pubblicato  nel 1871. Una vera e propria "chicca", frutto della mia assidua frequentazione delle numerose e affascinanti librerie on line. Il manuale  è veramente un trattato ottocentesco di ben 282 pagine, corredato da belle illustazioni in bianco e nero e qualcuna in colore. Arduo per me leggerlo, visto che è in inglese, lingua che studio ormai da decine di anni ma che non imparerò mai. E tuttavia ho deciso, per mio piacere personale e nella convinzione di fare qualcosa di utile, di tradurne, liberamente, alcune parti. Questo è il primo tentativo e riguarda i colori e la loro più conveniente  disposizione.
Il manuale può essere visto qui 








Bianco di zinco, o ossido di zinco, chiamato anche bianco cinese, sebbene non abbia l'opacità e la consistenza del white-lead (?), è, nondimeno, per la sua permanenza, il pigmento più idoneo. Impiegato con discrezione, è di grande importanza nell'acquerello, permettendoci, quando mescolato con qualche colore più caldo, di recuperare luminosità che potremmo aver perso. Usato con leggerezza e per smorzare le tonalità e per le tinte sugli sfondi, dà un effetto di distanza; ma bisogna dire che rappresenta un'aria carica di umidità, non pura e trasparente dove le forme e i colori sono visibili distintamente. E' usato con efficacia anche in tocchi opachi di luce, limitatamente ai primi piani. e può essere attenuato con l'aggiunta di pigmenti caldi; quando viene disteso sopra una carta ruvida dà un effetto di grande compattezza, ricchezza e varietà di trama. 


Cosa scriveva John Ruskin nel 1857:

Usa il bianco di zinco ben macinato per mescolarlo ai colori e renderli più chiari, invece di diluirli molto con l'acqua. Questo ti permetterà di sagomare le masse più pacatamente e di disporre i colori con più facilità; poiché la carta non risulterà troppo umida, potrai continuare a dipingere e a delineare le forme delle nuvole e altre luci passeggere e delicate, che altrimenti si potrebbero ottenere solo in un secondo momento."

"L'aggiunta del bianco ai pigmenti colorati per renderli opachi è l'essenza del disegno a colore corposo, contrapposto a quello con il colore trasparente; in molti forse, ti diranno che questo colore corposo è "illegittimo". Non è invece meno legittimo della pittura ad olio, giacché il modo di trattarli è lo stesso, ma senza lo sporco, l'insalubrità e la scomodità dell'olio, che non asciuga in fretta, non si trasporta bene e non consente gli stessi effetti atmosferici senza fatiche dieci volte superiori. Se poi senti dire che il colore corposo ha un aspetto opaco e come gessoso, e sei probabilmente anche tu dello stesso parere, sta' tuttavia certo che sebbene certi effetti di luminosità e certe trasparenze delle ombre non si possano ottenere senza colori trasparenti, quegli effetti  e quelle trasparenze non sono il più alto fine dell'arte. Dopo tanti anni di studio dei risultati della pittura a fresco e a olio in Italia,  e dell'acquerello corposo e trasparente in Inghilterra, sono ormai del tutto convinto che le cose più alte nell'arte devono essere realizzate con colori opachi".

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