venerdì 23 ottobre 2009

Arte e (è) Cultura




Ritengo che la mia passione per l'acquerello  è prima di tutto un interesse culturale, è un mezzo insomma che mi ha consentito di riavvicinarmi, dopo anni, allo studio della pittura dei grandi maestri.

E' un modo, quindi, di riprendere  uno studio che avevo iniziato da giovane e che avevo perso un pò per strada, distratto dalla molte occupazion della vita (in realtà necessariamente più importanti).
Ora, in questa mia seconda giovinezza, ho trovato un mezzo formidabile per riprendere quel cammino.
Se non ci fosse questa finalità e consapevolezza a sostenere la mia attività, non potrei sopportare le  frustrazioni, la fatica a volte, l'insoddisfazione di non ottere risultati, che caratterizza in genere ogni approccio al disegno e alla pittura.


Ecco perchè in questo blog, mi sono occupato spesso di acquerellisti.
Ritrovando il gusto della ricerca, e sfruttando la potenza di internet, mi sto creando una bella biblioteca di saggi, monografie e articoli.

Quando,  qualche anno fa quando ho ricominciato a interessarmi di acquarello, mi ero dettto che la prima cosa da fare era acquistare qualche manuale. Ricordavo infatti che ai miei tempi, quando ero studente, si trovavano nei colorifici delle colonnine piene di libretti, un pò polverosi e sgualciti, che riguardavano le diverse tecniche. Allora ho pensato di digitare su Google  i termini "acquerello" e "watercolour". Beh, potete immaginare la mia sorpesa! Mi si è aperto un mondo fantastico, a me sconosciuto. Altro che vecchi opuscoli sgualciti!! una produzione invece infinita di siti, blog, libri, manuali, tanto da perderci la testa. E per un pò ho continuato ad acquistare manualetti coloratissimi, soprattutto di derivazione anglosassone, da titoli iaccattivanti come "Dipingere atmosfera ed emozioni" "Dipingere l'acqua, "Stesura dopo stesura".

E qui ho incontrato, per caso, dopo un pò uno dei pochi manuali italiani, "Il grande libro dell'acquarello", bellissimo testo di Ettore Maiotti e Luisella Lissoni, che poi sarebbero diventati i miei principali maestri (ma di questo intendo dedicare uno specifico post).

Ora, come ho riferito in "potenza di internet", ho fatto una nuova scoperta. C'è la possibilità di trovare vecchi manuali, i libri ottocenteschi su cui si formavano gli studenti di disegno e di pittura nelle Accademie e nelle scuole di pittura. Per me ,che sto a poco a poco approfondendo i grandi acquarellisti del periodo romantico inglese, è davvero emozionante trovare  e  acquistare  questi testi a prezzi spesso molto convenienti (l'ultimo che ho acquistato  del 1850 costa 6 euro!) . Naturalmente il costo è probabilmente direttamente proporzionale all'interesse generale che essi suscitano. Essi giacciono dimenticati in qualche libreria britannica  o statunitense di libri usati  e, sembra, nessuno se ne accorga. Ma per me, per me sono autentici "gioielli".


Leggendoli mi son reso conto della loro vitalità e della "passione " dell'insegnante nel trasmettere la propria esperienza. Ma , nello stesso tempo, sono di estrema utilità per interpretare e gustare le opere degli artisti del tempo, per conoscere le loro tavolozze, i metodi di rapresentazione,  le dotazioni strumentali, le carte, i pennelli.



Dopo il famoso manuale di David Cox, con l'aiuto di Angelo, ho trovato un manuale di uno "sconosciuto" professore di disegno, e mi sono ricordato di mio nonno, che non ho mai conosciuto, e che era proprio un professore di disegno vissuto a cavallo tra l'800 e il 900, molto stimato ed apprezzato.

Il manuale è di una ricchezza incredibile, lo si può intuire anche solo scorrendo l'indice.
Si parte dalla descrizione dei colori dello spettro di Newton, ai colori primari, secondari e terziari, per poi passare alla descrizione molto articolata dei pigmenti, al modo di lavorare, alla postura, alla descrizione minuta dei materiali. Interessante è pure la definizione dei termini tecnici usati (questa parte del testo è peraltro particolarmente utile per comprendere altri testi). E poi la descrizione di una innumerevole serie di esempi, dagli alberi alle rocce, all'acqua alle onde, al fogliame, alle diverse atmosfere. E non aggiungo altro. Se non fosse per le mie difficoltà a comprendere  l'inglese, sarebbe una lettura davvero formidabile. Mi accontento di capire il senso generale  del discorso, non senza emozione, soprattutto là dove l'autore si rivolge direttamente ai "Pupils", con consigli, suggerimenti, cautele all'uso di certi pigmenti e incoraggiamenti.












Chi volesse sfogliarlo, ha la possibilità di farlo in quanto tutto il manuale è disponibile su internet . Cliccate qui.

3 commenti:

  1. Ho sfogliato, e ho anche capito abbastanza, e ho trovato video su youtube: internet è davvero una miniera d'informazioni! Ciao, Arianna

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  2. Mi sento "piccola" davanti a questo tuo modo "di approfondire" il mondo dell'acquerello.
    Penso che la tua sia ormai, anzi, lo è senza dubbio...una vera passione.
    Ti sta assorbendo in modo senz'altro positivo e trovo che questo tuo approccio sia una crescita culturale ed anche artistica.
    Non è da tutti!!!
    ...la notte perà riposa...e non pensare ai pigmenti, all'acqua, alla carta, al manuale...:-))))))

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  3. Cultura??? vorrai dire CULtura...

    Sto aspettando i libBrY...appena arrivano faccio un fischio...

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