venerdì 4 aprile 2014

Pastellando


Insisto ancora con i pastelli, se non altro per giustificare l'investimento fatto negli anni scorsi e anche recentemente. In atelier a Milano da tempo ho oltre 200 pastelli, e a casa recentemente ne ho acquistati una settantina. E, rispetto alle necessità, sembrerebbero ancora pochi. Basta vedere gli studi dei "veri" pastellisti per capire;  come quello, ad esempio, di Barbara Benedetti Newton, una bravissima pastellista Newyorkese, che osservo da tempo con tanta, tantissima invidia.
Peraltro non ho ancora trovato un manuale utile allo scopo. A questo proposito  si accettano consigli e suggerimenti.
Anche qui sono ossessionato dai supporti. Non ho capito che cosa usino i "veri" pastellisti. Io ho usato nel passato la carta appropriata, una sorta di carta vetrata (ma vetrata non è) che costa però cento volte. Allora mi sono ingegnato e ho trovato un gesso acrilico addizionato con pomice, che opportunamente diluito stendo sul foglio teso a telaio e lascio poi ad asciugare. Così posso disporre di carte a costi molto bassi, come una semplice carta da pacco trattata come sopra.
Lavoro soprattutto in atelier dove la polvere di pastello che si forma e si propaga piacevolmente nell'ambiente non rappresenta un incubo. A casa ho iniziato a lavorare su piccole superfici per evitare il più possibile questo inconveniente.
E se tornassi all'acquerello?



pastello
16 x 23

2 commenti:

  1. Caro Mario,i tuoi pastelli sono brillanti e conosco l'artista che nomini perchè mi piace da tempo. Libri però ce ne sono(in inglese) ed io me ne sono procurata ,on line,recentemente perchè il destino mi ha messo in mano una scatola di legno con trecento pastelli,come regalo. Per cui ho iniziato ad informarmi...la polvere però adesso in studio mi fa soffrire la trachea ,forse quest'estate sul balcone...chissà?Se non hai problemi con la volatilità dei pigmenti è un modo molto bello di dipingere e disegnare contemporaneamente! Supporti e diluenti(qualcuno usa i terpeni)sono molto variabili...se l'acquerello è un'arte preziosa,tra carte e colori il pastello mi sembra davvero "preziosissimo"...buon proseguimento nell'esplorare questa nuova tecnica da cui su Fb ho visto risultati entusiasmanti proprio questa mattina!

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  2. Grazie Rita. E' proprio per il problema polvere che a casa lavoro "in piccolo". Mentre in atelier posso osare di più, come il pastello su fb. Ho trovato diversi testi in inglese e mi sono abbonato alla rivista on line "Pastel". Agire sul doppio fronte - pastello/ acquerello -aumenta le possibilità. Soggetti che mi sembrano non affrontabili con una tecnica, lo posso essere con l'altra. Il problema è anche che i pastelli non li posso trasportare e quindi dovrei avere una doppia dotazione (una a Milano e una a casa). E' un po' dispendioso. 300 pastelli! favoloso! io ne ho quasi 300 tra milano e carate. Ma adesso vorrei potenziare la dotazione di carate. Ho visto che i pastelli "Ferrario" sono di buona qualità e non costano un patrimonio come gli Shmincke o i Sennelier. Lavorando con questa tecnica mi sento come un orafo, che alla fine della giornata raccoglie le polveri d'oro. Io raccolgo la polvere di pastello per far nuovi pastelli di bistro. La loro solubilità in acqua dà effetti veramente sorprendenti. Mi piace tre volte.

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