giovedì 31 maggio 2012

Altre vie e altre emozioni

Il mio interesse per l'acquerello si è sviluppato prevalentemente seguendo una rigoroso indirizzo che definirei di tipo "classico". Non per niente ritengo che i  miei riferimenti principali siano ancora oggi i grandi acquerellisti dell'800. L'indirizzo che è ho seguito finora è dovuto sia a una precisa scelta metodologia, ma anche al caso.  Fin dall'inizio della mia attività, ho pensato  che l'acquarello fosse una tecnica di straordinaria potenzialità, che si presta ad approcci molto diversi tra loro, tutti legittimi e, a mio avviso, ugualmente affascinanti.  D''altra parte la mia formazione tecnica, quella che ho avuto alcune generazioni fa, si è fondata soprattutto sul disegno, quello che veniva insegnato da ottimi maestri nella scuola artistica dei miei tempi scolastici. E questa impronta mi è rimasta. Ecco perchè  l'incontro con il Maestro Ettore Maiotti è stato decisivo per scegliere la via da percorrere. Alla "Bottega delle Arti" di Ettore Maiotti e Luisella Lissoni, devo pertanto tutta la mia impostazione tecnica. La scuola predilige un acquerello basato su un disegno rigoroso, preferibilmente dal vero e insegna l'uso del colore, delle mescolanze, degli accostamenti, che i miei maestri  hanno acquisito in una vita di lavoro e di studio soprattutto sugli Impressionisti. (v. il post cosa c'è sotto). E a me va bene così, nella convinzione che la libertà espressiva si fondi anche su una tecnica molto sviluppata.



Lago maggiore
acquerello
44 X 34 cm

Detto questo, nel mio girovagare alla ricerca di riferimenti artistici, di esperienze da condividere o comunque da studiare, sono stato anche sfiorato da altre tipologie d'approccio, da altre scuole. All'inizio, ad esempio, ho avuto l'occasione di sperimentare con la bravissima acquerellista Adriana Buggino, una tecnica libera di acqua e colore efficace e divertente, su fogli di carta satinata!, così come ho scoperto, attraverso internet, il Maestro Angelo Gorlini e la sua scuola.



Ma ho anche  constatato  che tra questi "mondi" così diversi e spesso contrapposti, non c'è molto dialogo. C'è chi autorevolmente ritiene che un acquerello troppo "disegnato" non possa essere così classificato, mentre il "vero" acquerello è solo quello "puro", acqua e colore. Viceversa c'è chi ritiene che solo l'acquerello "disegnato" sia degno di questo nome.
 Io rifuggo da certi schematismi e credo, in realtà, che nessuno possa erigersi a "interprete autentico" della tecnica all'acquerello. Sia per quanto riguarda il disegno, sia per quanto riguarda l'uso, ammesso/non ammesso, del bianco (sul tema tornerò volentieri). Va detto però, per pura verità storica, che i grandi acquerellisti del passato erano grandi disegnatori e che tutti, a cominciare da Turner usavano il bianco per le alte luci nei  propri lavori.



Per quanto mi riguarda, avendo  la necessità di soddisfare la mia innata curiosità con la sperimentazione di nuove vie, continuerò a realizzare acquerelli liberamente, anche a costo di qualche confusione mentale e qualche "eresia".




Sul Po
acquerello
40 X 28 cm




9 commenti:

  1. Caro Mario,io da anni mi interesso all'arte.Minuscola e maiuscola.L'ho studiata a scuola ed ho proseguito poi.L'arte ha radici antiche e motivazioni ampie.L'impressionismo non sarebbe mai nato senza colori "portatili"!Non c'è una sola epoca nè un solo punto di vista.Non c'è nemmeno per me il disprezzo del lavoro non fatto secondo i miei gusti.Io mi incanto davanti un quadro astratto come al più realistico se l'emozione di chi ha dipinto mi colpisce.Rispetto l'arte di chi è alle prime armi perchè rispetto la difficoltà della realizzazione.Ho" studiato" a distanza Maiotti e Luisella nelle videocassette dell'Enciclopedìa Fabbri e tramite loro ho conosciuto tanti pittori e le loro demo.
    Il resto(disegno sì disegno no) mi sembra una discussione alessandrina...sai quando i dotti si chiedevano quanti angeli potessero stare sulla cruna di un ago!!!I tuoi acquarelli hanno una splendida atmosfera!!!

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  2. Io penso che ognuno debba esprimere in pittura come gli è più congeniale e come al momento si sente.
    Non esiste..meglio questo, meglio quello...alla fine è importante che sia un valido lavoro, qualsiasi tecnica si sia utilizzata.
    I tuoi acquerelli, come ho già avuto modo di dire, sono intrisi di poesia, cosa che non intravedo in altri,di altre scuole, ma che di riscontro ritrovo spontaneità ed immediatezza.
    Cosa è meglio? NOn lo so....per cui...avanti come ti senti e come hai voglia di sperimentare.
    ciaoo Mario

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  3. Mario, noi due abbiamo avuto la fortuna di parlarne dal vivo delle nostre esperienze e di cosa intendiamo per pittura ad acquerello. Credo che siamo tutti e due convinti che su questo argomento nessun artista (o scuala di artisti) può dire di avere la ragione assoluta. Personalmente ho un grandissimo rispetto per chi dedica passione, energie, entusiasmo, tempo e denaro per questa bellissima arte che è l'acquerello. Non mi importa se disegna prima o no, se usa il bianco o no, se usa solo i primari o no, le tecniche sono moltissime e tutte degne di rispetto.
    Un dipinto mi colpisce, mi piace e mi emoziona indipendentemente dalla tecnica con cui è stato fatto. E questo è il mio solo metro di giudizio. Ciao!!

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  4. Mario,è un po' che non passavo da te,ed è un piacere entrare nel tuo mondo.
    non mi pronuncio sulle scuole di acquarello,non ne ho mai frequentate,però i tuoi lavori sono veramente belli.Il primo è molto "pastoso"(non mi viene un'espressione tecnica)il secondo ha una luce bellissima,un plauso,a presto

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  5. Ciao carissimo Mario.
    Che dibattito interessante hai "sviscerato".
    Parlo io che l'acquerello, anzichè farlo, attualmente e ultimamente, per i problemi che ben conosci, mi limito a "sognarlo".
    Sono però certa di una cosa che la mia limitatissima esperienza mi ha portato a pensare: un acquerello (o dipinto) lo si realizza non per "piacere" agli altri, ma per se.
    Ecco quando dipingi per te per "piacere" a te stesso trasmetti la tua emozione e chi vede, "sente" ciò che fai, lo avverte. Quando "dipingi" per piacere agli altri non trasmetti più "emozioni tue" e l'opera diventa fredda, lontana, un mero esercizio virtuale.
    Le correnti di pensiero sono infinite. E tutte ugualemte meritano rispetto.
    Ho iniziato parecchi anni fa ad accostarmi a questa meravigliosa tecnica ed ho avuto modo di incontrare acquarellisti bravissimi e diversissimi tra loro. All'inizio non "capivo" certi modi di dipingere, e non mi piacevano, poi ho "cambiato" (probabilmente, anzi sicuramente) sono cambiata io e così ciò che prima mi sembrava lontano dal mio sentire, ha iniziato a piacermi. Insomma si cambia. A dirti la verità vorrei avere tempi e spazi per imparare da tutti i bravi maestri ed artisti. Ognuno ha quella sua sua saggezza ed esperienza artistica da donarti. L'importante alla fine (parlo a titolo personale) è "divertirsi" ed "esprimersi" dando il meglio di sè, e sentirsi sereni dentro. Un grandissimo issimo abbraccio. I tuoi acquerelli sono sempre SUPERBI!!!!

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  6. L'acquarello è meraviglioso... ancor di più sarebbe bellissimo sapersi esprimere con questa tecnica. Grazie per queste immagini stupende.
    Anna

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  7. Scusate se intervengo probabilmente a sproposito.
    Ho acquistato il manuale e visto alcuni dvd del maestro Maiotti e purtroppo devo dire che il suo mododi usar l'acquerello è molto lontano dalle mie corde. In particolare non amo il modo in cui insegna a definire le ombre attraverso una prima velatura di bistro, pratica contestatada molti grandi maestri. Le opeere appaiono tutte appiattite, come se l'immagine fosse virata sul bluastro o sotto l'effetto di un filtro blu. Trovo questo effetto scarsamente espressivo.

    Ritengo i suoi (di lei, Mario) molto riusciti ma mi permetto di dire che risentono dell'influenza del maestro. In quasi tutte le sue produzioni è presente una dominante bluastra.

    Scusi l'intromissione.

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  8. Non lo ritengo assolutamente a sproposito il suo intervento egr sig...E' un punto di vista assolutamente legittimo, che ovviamente non condivido pur nulla. Quanto all'influenza del Maestro, ne sono orgoglioso.

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  9. Mi scusi se ho dimenticato di firmarmi.
    Mi chiamo Marco Catellani, ho 22 anni e mi sono avvicinato all'acqerello da non più di 2 anni.
    Il mio giudizio ovviamente non vuole avere pretesa di verità...
    Sinceramente non capisco perché il Maestro consigli a più riprese di definire preventivamente le ombre con un bistro (grigio). Gli impressionisti ci insegnano che nelle ombre oltre ad un azzurro è sempre presente un complementare... perché allora usare un grigio?
    L'ombra di un rosso e di un verde definita con uno stesso colore non rischia di produrre un appiattimento generale della gamma tonale?
    Forse ho interpretato male.

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