mercoledì 20 maggio 2009

En plein air

Lo so, sono pigro, anzi pigrissimo. Dicono che un "vero"pittore, un "vero" acquerellista non può non lavorare en plein air. Basta con gli acquarelli fatti nel chiuso di un atelier! Devi assaporare il gusto dell'aria libera!dei colori veri, non filtrati e deformati dal mezzo fotografico. Vai allora!, sulle orme degli impressionisti, che si sfinivano, con i loro cavalletti pesantissimi, le tele, i colori ad olio e le grandi camminate nel gelo della Normandia o nel caldo torrido delle estati di Provenza! Ma io sono pigro e poi o fa troppo freddo o fa troppo caldo, non ci sono più mezze stagioni, accidenti.


  Ma ieri, mercoledì 20 maggio, ho preso la pigrizia per le corna e ho deciso: vado! Devo dire che per me non è solo una questione di pigrizia, è anche una questione tecnica, non sono abituato a dipingere all'aperto, che è un modo di lavorare tutto diverso rispetto a quello abituale, nel chiuso di uno studio di pittura. Ecco dunque che metto insieme il materiale: un cavalletto da esterni, mai usato; due bottiglie d'acqua; album; piastrelle bianche di ceramica e colori in tubetto; il set di pennelli; le mie matite e gomme, una sedia pieghevole da campeggio.E, naturalmente l'immancabile "panama" da vero impressionista! Il posto l'ho già individuato: è sulla strada per Monticello, 10 minuti di auto da casa. Mi muovo tardi, verso le 11,30, dopo la seconda pipi di Billi (il cane). Fa un caldo pazzesco, ma mi piazzo in un bel posticino all'ombra. L'ombra dura poco però, infatti poco tempo dopo... Intanto, pur procedendo nel disegno e nella prima impostazione di colore, mi accorgo: a) di aver dimenticato un recipiente per versarci l'acqua, e quindi intingerò i pennelli direttamente in bottiglia e b) di aver perso un pennellino con relativo e preziosissimo copripennello trasparente Quest'ultimo problema, soprattutto, mi getta direttamente nell'angoscia, con quello che costano i pennelli!!! e poi è caduto nell'erba cosparsa di fili dorati di erba secca, per cui assolutamente mimetizzato con essi! Passo circa 20 minuti, accucciato, alla mia tenera età, tastando il più possibile con le mani e i piedi, nell'immediato intorno del cavalletto. Intanto sono già le 13,30 e il caldo è davvero insopportabile. Finalmente, trovo il pennellino e tiro un sospiro di sollievo ma mi accorgo anche di avere una sete boia, e non ho portato alcunchè da bere, sono già praticamente disidratato. Decido allora di affrettare il lavoro. Il sole ed il riverbero sono accecanti e non riesco quasi a vedere le composizioni di colore! Alle 14,15 precise decido: è ora, finito o non finito, vado. Ecco, questa è la cronaca di una prima esperienza, il risultato è quello che è, ma di più non potevo fare. Per il momento mi accontenterò di questo:


Riproverò in atelier ...al fresco

13 commenti:

  1. Eh si...ti devi proprio accontentare...vuoi vedere i miei appunti? Ok...ma fallo l'ontano dai pasti!

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  2. Mica male...anch'io sono pigra, però un paio di volte ho dipinto fuori per estemporanee, sempre d'estate! Caldo, insetti, foglie...ciao, Arianna!

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  3. Ciao Mario, finalmente sono riscita a fare una "capatina"...troppo simpatico e divertente il tuo resoconto di pittura en plein air.
    Ma il lavoro che hai fatto è davvero bello...dai forse ne è valsa la pena. Un caro abbraccio.
    Dovendo andare giù al mare questi fine settimana ho rimandato a settembre alla botteta delle arti. Mi ha scritto anche Adriana e le ho detto che probabilmente la si va a trovare a settembre. Fammi sapere quando sarai giù a Celle! Un carissimo issimo saluto.
    p.s. ho un attimo messo in un angolino l'acquerello e alla sera quando arrivo a casa ed ascolto la tv mi sto dilettando a scartavetrare e a mordentare dei mobilini di scala di bambola in versione scala 1:24 preparati a vedere cose "disumane"...he he he Ciao :))))

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  4. Ciao Mario...
    ...più pigro di me al mondo non ce n'è...
    ...l'aria non cambia colore..il tempo sì...
    ...mandi mandi ...Loris....

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  5. Grazie a tutti, Angelo, Ariannna,Miriam, Sauvage27! Grazie dell'incoraggiamento e ciaoooo.
    Oggi ho cominciato a impostare lo stesso soggetto in studio...vedremo. Comunque non desisto e martedì prossimo, tempo permettendo, si replica en plein air!

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  6. ahahahaha Mario ho sorriso...anzi riso tanto!
    Ti vedo cercare il pennello ahahah!
    Ma sei andato a Monticello Brianza?
    A me non sembra poi tanto male il tuo lavoro...anzi!
    Con l'olio en plain air si abbozza solo, e poi si termina in studio. L'olio ha bisogno dell'asciugatura per cui è praticamente impossibile terminare il lavoro.
    Molti infatti usano l'acrilico (asciuga subito ) ma a mio giudizio è tutto un altro lavoro.
    L'acquerello è senza dubbio meno impegnativo per via della rapidità, ma non avere i "mezzi" a portata di mano "comodi" diventa tutto problematico.
    ...Cambia però orario Mario, la prossima volta dovresti sfruttare la luce del mattino e la penombra della prima sera (un mio personale parere).
    ciaoo
    p.s. che coincidenza...anche il mio cagnolino di un tempo (il secondo) si chiamava Billi. Era un bastardino, trovato, e chiamato Billi proprio per il suo vagabondaro, infatti come un vagabondo un giorno se ne andò e non tornò più.

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  7. Già Carla, hai ragione, dovrei provare verso sera, così sai che bello trovare i pennelli al buio! Per il momento affronterò il caldo, ma spero con più organizzazione. Devo trovare anche una soluzione per il trasporto degli strumenti. Che ne pensi di un carrellino con le ruote (quelli molto usati dai pensionati come me per fare la spesa?

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  8. Ciao Mario, sono tornato da pochi giorni dalla mia vacanza romana e ho visto che nel frattempo hai lavorato molto dipingendo degli acquerelli di qualità.
    Questo paesaggio in "plein air" lo trovo più che riuscito tenuto conto delle vicissitudini che hai incontrato. Ho provato a dipingere all'aperto durante uno stage in Toscana in un agriturismo; bella esperienza, ma devo dire che non era affatto facile dipingere. Il cavalletto, il seggiolino, il caldo, la carta che si asciuga velocemente, l'acqua che finisce, gli insetti, il sole, la luce abbagliante, il sudore...... Forse il trucco è andarci nella stagione giusta (non troppo calda), ben attrezzati e organizzati......e scegliendo un posto prevalentemente all'ombra!!

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  9. Ciao Tito, è vero dipende anche dall'organizzazione e forse anche ... dalla compagnia. In due o più è più divertente. Però devo dire che c'è un abisso di colore tra la foto (pur bellissima) e la realtà! Ho visto alcune foto d'epoca (anni 30) di acquarellisti romani bravissimi. Oltre che ad essere vestiti di tutto punto, prendevano il treno ovviamente, carichi di cavalletti e borse mostruosamente grandi. E si portavano persino gli ombrelloni, per evitere proprio l'effetto che ho provato io, il riverbero della carta bianca al sole, accecante e non ti fa vedere più alcun colore. Martedì prossimo se sono in forma e c'è bel tempo ( e naturalmente se non sono sopraffatto dalla pigrizia) vorrei sfidarmi ancora di pù. Intendo anndare a sud di Milano in quelle belle zone d'acqua con tante belle zanzarine, autan autan autan off

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  10. Bravo Mario, così si fa, e si impara poi, con l'esperienza, a cambiare quello che serve. Ma non mi scoraggiate chi ha paura delle 'uscite', mi raccomando. I (possibili) disturbi che ho letto in alcuni commenti mi sembrano eccessivi. Ascolta dunque i saggi consigli e... riprova, come hai del resto deciso. Il luogo scelto ti sarà certo di aiuto. Allora buon lavoro e alla prossima. Ciao.

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  11. Grazie Luigi dell'incoraggiamento!

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  12. Il quadro e' venuto bene ! Coraggio tu che sei ancora giovane fai bene andare a dipingere fuori ,magari al fresco in montagna vicino ad un bel ruscello rumoroso per me sarebbe il massimo! Ciao Pio

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