Il mio interesse per l'acquerello si è sviluppato prevalentemente seguendo una rigoroso indirizzo che definirei di tipo "classico". Non per niente ritengo che i miei riferimenti principali siano ancora oggi i grandi acquerellisti dell'800. L'indirizzo che è ho seguito finora è dovuto sia a una precisa scelta metodologia, ma anche al caso. Fin dall'inizio della mia attività, ho pensato che l'acquarello fosse una tecnica di straordinaria potenzialità, che si presta ad approcci molto diversi tra loro, tutti legittimi e, a mio avviso, ugualmente affascinanti. D''altra parte la mia formazione tecnica, quella che ho avuto alcune generazioni fa, si è fondata soprattutto sul disegno, quello che veniva insegnato da ottimi maestri nella scuola artistica dei miei tempi scolastici. E questa impronta mi è rimasta. Ecco perchè l'incontro con il Maestro Ettore Maiotti è stato decisivo per scegliere la via da percorrere. Alla "Bottega delle Arti" di Ettore Maiotti e Luisella Lissoni, devo pertanto tutta la mia impostazione tecnica. La scuola predilige un acquerello basato su un disegno rigoroso, preferibilmente dal vero e insegna l'uso del colore, delle mescolanze, degli accostamenti, che i miei maestri hanno acquisito in una vita di lavoro e di studio soprattutto sugli Impressionisti. (v. il post cosa c'è sotto). E a me va bene così, nella convinzione che la libertà espressiva si fondi anche su una tecnica molto sviluppata.
Detto questo, nel mio girovagare alla ricerca di riferimenti artistici, di esperienze da condividere o comunque da studiare, sono stato anche sfiorato da altre tipologie d'approccio, da altre scuole. All'inizio, ad esempio, ho avuto l'occasione di sperimentare con la bravissima acquerellista Adriana Buggino, una tecnica libera di acqua e colore efficace e divertente, su fogli di carta satinata!, così come ho scoperto, attraverso internet, il Maestro Angelo Gorlini e la sua scuola.
Ma ho anche constatato che tra questi "mondi" così diversi e spesso contrapposti, non c'è molto dialogo. C'è chi autorevolmente ritiene che un acquerello troppo "disegnato" non possa essere così classificato, mentre il "vero" acquerello è solo quello "puro", acqua e colore. Viceversa c'è chi ritiene che solo l'acquerello "disegnato" sia degno di questo nome.
Io rifuggo da certi schematismi e credo, in realtà, che nessuno possa erigersi a "interprete autentico" della tecnica all'acquerello. Sia per quanto riguarda il disegno, sia per quanto riguarda l'uso, ammesso/non ammesso, del bianco (sul tema tornerò volentieri). Va detto però, per pura verità storica, che i grandi acquerellisti del passato erano grandi disegnatori e che tutti, a cominciare da Turner usavano il bianco per le alte luci nei propri lavori.
Io rifuggo da certi schematismi e credo, in realtà, che nessuno possa erigersi a "interprete autentico" della tecnica all'acquerello. Sia per quanto riguarda il disegno, sia per quanto riguarda l'uso, ammesso/non ammesso, del bianco (sul tema tornerò volentieri). Va detto però, per pura verità storica, che i grandi acquerellisti del passato erano grandi disegnatori e che tutti, a cominciare da Turner usavano il bianco per le alte luci nei propri lavori.
Per quanto mi riguarda, avendo la necessità di soddisfare la mia innata curiosità con la sperimentazione di nuove vie, continuerò a realizzare acquerelli liberamente, anche a costo di qualche confusione mentale e qualche "eresia".
Sul Po
acquerello
40 X 28 cm