giovedì 30 gennaio 2014

Ilium 2



Adesso che ho fatto conoscenza con questo fiore, incomincio a capirne l'essenza, forse.




acquerello
30 x 40 cm

lunedì 27 gennaio 2014

Ilium

I fiori, l'ho detto più volte, non sono soggetti a me adatti, oppure io non sono adatto a loro. Ma sono anche ostinato e  non sopporto più di vedere l'abilità di molti acquerellisti e, soprattutto,  acquerelliste. Non so che fine farà questo autoaccanimento terapeutico. Se sortirà qualcosa di sopportabile oppure dovrò recedere dai miei proponimenti.

Ma questa è anche l'occasione per conoscere un mondo che non mi ha mai attratto particolarmente, eppure che considero affascinante. Confesso che ho dovuto andare a rivedere che cavolo sono i pistilli, gli stami, filamenti, stili, antere e così via. Poi ho chiesto consigli, innanzitutto ai miei maestri Ettore e Luisella. La mia amica Rita Vaselli, inoltre, che di fiori se ne intende proprio, mi ha suggerito qualche testo che mi son procurato.

Il primo problema che mi sono posto è il seguente: acquerello botanico o no? In realtà i testi che ho trovato hanno tutti un'impronta per così dire "botanica". Io, figuriamoci, va da sè (per le ragioni suddette), che non vado in quella direzione. E poi tutte queste bravissime acquerelliste americane dispongono di giardini immensi, e una dedizione al soggetto che esaurisce tutte loro energie creative. Dunque no, non potrò mai essere un acquerellista botanico. Eppure ho trovato quei testi utili ai miei fini, non fosse altro perchè mi aiutano a conoscere i fiori già in una "interpretazione artistica", condivisibile o no. 

Ho cominciato dunque un processo di "avvicinamento" al soggetto che spero mi porterà a un mio modo di rappresentare questo mondo a me sconosciuto, oppure ad abbandonare questa difficile impresa. 

Con l'occasione ho anche creato, nel mio piccolo atelier casalingo, un angolo per la copia dal vero e, udite udite, ho acquistato per lo scopo il primo fiore, un Giglio.

La prima copia dal vero è in realtà un compromesso tra Vero e Foto, in quanto dopo qualche tempo in casa si è diffuso l'odore, o il profumo?, di questo splendido fiore, tipico delle camere ardenti e dei cimiteri. Ho dovuto quindi trasferirlo temporaneamente sul balcone.

I primi risultati non sono incoraggianti, ma poichè non considero questo blog come  (o solo) una vetrina delle vanità, ho deciso comunque di mostrarli  agli amici che gentilmente lo frequentano. 















lunedì 6 gennaio 2014

Terre d'acqua di primavera

Quando sono a corto di idee (come in questo periodo), per tenermi in allenamento replico soggetti già affrontati. Questa è un'immagine ripresa a sud di Milano, nel periodo tra aprile e maggio, quando si incominciano ad allagare le risaie. Un tema ricorrente che sempre mi affascina. Ho dipinto su carta preventivamente trattata con una soluzione di gesso e pomice, così tanto per provare e rovinare qualche pennello di martora.



acquerello su carta/pomice
39 x 24 cm
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