mercoledì 30 settembre 2009

Brianza e dintorni

Ieri ho approfittato della bella giornata per fare una "scappata" in campagna, a Canonica Lambro, un luogo tra i più belli della Brianza. Ricordo ancora quando, da ragazzo studente universitario, quasi per caso son capitato lì. E' stato come l'aprirsi di una scenario d'altri tempi, un angolo di "passato" molto evocativo. Accanto a cascinotti ormai diroccati l'imponente "Villa Taverna", superba che ha visto scorrere il Lambro da alcuni secoli...




Ruderi, appunto, destinati a scomparire. Eppure là dove c'è stato un recupero, si respira un'aria diversa, non più autentica. Qualche giorno fa, con mia moglie sono andato a cercare una vecchia cascina, molto importante per noi, una meravigliosa cascina bracciantile. Abbiamo trovato il luogo ma anche una tristezza profonda, non era più la "nostra" cascina. Eppure abbandono e  degrado strutturale equivalgono a distruzione. Basterebbe un pò più di accuratezza nel recupero e, forse, tra qualche decennio la patina del tempo ci restituirà un bene prezioso!

domenica 27 settembre 2009

Potenza di Internet!

Sono sempre più impressionato e strabiliato dalla potenza di internet, quale strumento di conoscenza. Un esempio? Interessandomi da qualche tempo agli aspetti storici dell'"acquarello" e studiando i grandi acquarellisti del passato, mi sono imbattuto in David Cox, pittore inglese dell'800, noto per la straordinaria abilità come acquarellista. Costui, come la maggior parte degli acquarellisti del tempo, era anche uno stimatissimo insegnante di disegno. D'altra parte , questo  era l'unico modo per sopravvivere, considerato che allora, come oggi, l'acquarello era un pò "snobbato" e le sue quotazioni erano insufficienti a mantenere dignitosamente una famiglia.
Cox ebbe una lunga vita, e produsse un'infinità di opere, tra disegni, acquarelli e olii. Ma essendo anche un insegnante, scrisse vari trattati , tra i quali uno di acquarello intitolato "Treatise on Landscape Painting in Watercolours", pubblicato nella prima edizione nel 1813 e ristampato varie volte fino al 1840. Ebbene, e qui vengo al punto, ho voluto provare a cercarne una qualsiasi edizione tramite Google e Amazoon, perchè leggere questo manuale avrebbe avuto per me un grande interesse per comprendere meglio la tecnica di quel tempo. Incredibile ma vero! E' saltata fuori una edizione del 1922, edita a Londra, depositata e disponibile per l'acquisto in una libreria di libri usati e di antiquariato esistente nel Surrey, la "Goldsworth Books & Prints" . Bene, l'ho acquistato per l'incredibile cifra di 24 sterline, spedizione compresa. Eccolo: E' un libretto di una cinquantina di pagine, costituito da una prefazione di A. L Baldry, un breve testo del'autore di una decina di pagine, seguite da numerosi disegni, ma soprattutto da stampe che riproducono diversi acquarelli (quelle stampe che venivano applicate e incollate con il  bordo superiore alla pagina) ,commentate dall'autore stesso. Nel commento, breve e sintetico, Cox illustra la composizione, il significato dell'opera, la tavolozza colori usata per le diverse parti del dipinto. Con spirito didattico, ogni stampa è relativa a un particolare momento della giornata (mattino, mezzodì, sera, crepuscolo...) oppure a condizioni atmosferiche (giornata estiva soleggiata, pioggia, temporale, vento, nuvoloso...). Un vero gioiello! Eccone una, il commento è più o meno questo:

Crepuscolo: veduta del castello di Harlech, Galles del nord  
Il grigio del cielo è ottenuto con indaco e rosso indiano, e l'orizzonte è colorato con ochra chiara; le montagne in lontananza con indaco, rifinite con lo stesso colore mescolato con lacca, e un pò di rosso veneziano sui bordi più chiari; la montagne più vicine, indaco, lacca e rosso veneziano; il castello con gli stessi colori; le rocce in primo piano, lacca,..., , nero e terra di siena bruciata; i prati, siena bruciata, bamboge, e indaco; gli alberi, indaco e siena bruciata, rafforzati con tocchi vivaci di bruno vandyke. 
 

Ecco invece alcuni disegni:






                                                                                                                                                     Non è esaltante tutto ciò?

mercoledì 16 settembre 2009

Il mio kit da viaggio

Dopo alcune uscite con grandi fogli "tirati" a telaio, cavalletto, sedia, colori in tubetto e pennelli, come già detto, ho pensato molto più pratico andar in giro con il minimo necessario, e, dopo l'affascinante "scoperta" dei Moleskine, con un piccolissimo albumino in carta d'acquarello. Poichè Angelo mi chiede di illustrare, anche con qualche foto, i miei "arnesi da viaggio", provvedo molto volentieri, rispondendo alla sua richiesta, ma anche con quel po' di esibizionismo, senza il quale peraltro difficilmente curerei questo blog. E, infine, perché no?, sperando anche che sia utile a qualcuno. I fogli Sugli albumini non mi dilungo, avendo già parlato di questo, con foto e riferimenti al sito di "moleskine". Va da che è sufficiente ritagliare qualche foglio di carta di acquarello e raccoglie i foglietti con un comune ferma fogli a pinza, per creare dignitosissimi piccoli album. Da notare che per mantenere complanari i due foglietti del moleskine uso una mollettina , come si vede nelle foto che seguono. I colori e i pennelli Io in genere lavoro con i colori in tubetto, però per queste uscite mi sono procurato un astuccio per godet in metallo inserendovi i miei colori principali (in tutto 16 pigmenti, ma possono essere anche meno). Lavorare con i godet, anche se molto pratico, per me è un po' più difficile perché è più complicato "dosare" in modo appropriato le mescolanze. Ho avuto difficoltà a trovare una scatola vuota, pertanto ho dovuto ricorrere a un meraviglioso negozio on line inglese, molto efficiente, eccolo: www.heatoncooper.co.uk (ve lo raccomando). Uso due pennellini, uno in pelo di scoiattolo (il più usato), detto anche "bombasino", l'altro è un piccolo pennelino in martora. Ovviamente gomma e matita e temperino, e poi un piccolo piano di appoggio in cartone, che tengo sulle ginocchia. Attenzione! l'uso del temperino e non di un taglierino (assolutamente preferibile per fare la punta alla matita) è dovuto a motivi "ecologici". In questo modo è più facile raccogliere i residui senza disperderli per terra! Per quanto riguarda l'acqua, riempio una bottigliata in plastica da mezzo litro (più che sufficiente) e utilizzo un'altra metà bottiglia come contenitore. Qualche fazzolettino di carta in luogo dei tradizionali stracci di stoffa. Le squadrette Per me è risultato fondamentale avere a disposizione due squadrette di cartone che, incrociate tra loro, formano una specie di "mirino" o "cornice" dell'inquadratura. Quando lavori all'aperto, infatti, non hai a disposizione i "confini"del dipinto, alla stregua di una foto, allora è molto utile costruirli ad hoc. Anche i "Grandi" usavano strumenti di questo tipo, Van Gogh , ad esempio, girava con due cavalletti, uno per la tela, l'altro per appoggiarvi un telaio di legno rettangolare con fili tesi formanti una sorta di quadrettatura. Ecco le mie squadrette, sovrapposte e separate. Regola importante è quella di incrociarle in modo che la diagonale del rettangolo risultante dall'incrocio abbia la stessa inclinazione di quella del foglio o del rettangolo in cui è inserito il dipinto. Ho sovrapposto la squadretta al foglio del moleskine, per esprimere meglio il concetto. Per tener ferme le squadrette una volta incrociate ho pensato di applicarvi del velcron (si scrive così?) Album, pennelli, colori, matita, gomma e temperino sono inclusi in una scatoletta di legno. Nel coperchio della scatola ho inserito una mezza piastrella di ceramica, perché è una superficie sicuramente più appropriata per mescolare i colori. Uso infine un piccolissimo sacchetto a spalle da passeggiata e un leggerissimo seggiolino pieghevole (5 euro). Ora che andiamo verso l'autunno e l'inverno non so quante volte riuscirò a uscire. Ma vorrei attrezzarmi anche per la stagione fredda. sto pensando a dei guanti di lana con le dita fuori e un cappellaccio copriorecchie. Qualcuno dirà che sono piccole "manie" da principiante... forse sì, ma se non ci fosse un po' di cura maniacale per questo oggetti, avrei sicuramente meno "gusto" nel scarabocchiare e acquerellare. Cari saluti a tutti

martedì 15 settembre 2009

Prove di sketchbook - completamento

Ho completato in mio primo moleskine sull'Islanda, però questa tipo di sketchbook a soffietto non è l'ideale, i fogli sono di carta lucida, pertando ho dovuto ritagliare e incollare gli acquerelli. No, non va bene.

giovedì 10 settembre 2009

Brianza e dintorni

L'accattivante sito di "moleskine", ha accresciuto in me la voglia di creare un piccolo quadernetto di schizzi monotematico intitolato "Brianza e dintorni". E' già un pò di tempo che osservo diversi blog e siti di artisti bravissimi che hanno fatto dei loro "carnet de voyage" delle vere e proprie opere d'arte. Ed io, stimolato da questi mirabili artisti, ho cominciato a sperimentarmi in questa difficile attività di estrema sintesi pittorica. Ecco quindi che ho acquistato un delizioso moleskine in carta d'acquarello di 9X14 cm e...via con i primi due piccoli schizzi en plein air, e questo fresco settembre mi aiuta a superare la mia proverbiale pigrizia.

sabato 5 settembre 2009

Impressioni di Islanda

A poco a poco, con il fresco (per fortuna ritornato) ho ripreso in mano la matita e il pennello. Prime impressioni, rapide, senza pensarci troppo, con il rammarico solo di non poter trasmettere l'immensità a 360 gradi del paesaggio, il silenzio, l'aria frizzante, il canto degli uccelli.
acquarello 27 X 18
acquarello 27 X 18
Related Posts with Thumbnails